Ritrovato motore d’aereo della II Guerra Mondiale.

25 novembre 2009 • pubblicato da Francesco Carriglio in Cimeli storici , Eventi

Aldo Podestà, giovane subacqueo sportivo augustano, è diventato il protagonista di un lodevole ed originale evento dalla grande importanza per la storia delle vicende militari che hanno coinvolto Augusta oltre mezzo secolo fa, durante la Seconda guerra mondiale. Durante un’immersione nella baia di Brucoli, dinanzi al costiera dell’Adonai, ha scoperto sul fondale intricato dalla vegetazione nientemeno che una grande elica tripala di aereo, deformata e con brandelli del motore ancora attaccati al mozzo centrale. Domenica 22 novembre scorso il motore è stato riportato alla superficie. Aldo Podestà e l’amico Piero Bonomo hanno sollevato dal fondo l’importante reperto, accompagnati in immersione personalmente dall’Ammiraglio Andrea Toscano, Comandante di Marisicilia, e da Sebastiano Di Mauro, responsabile della Guardia Costiera Ausiliaria, che ha curato la documentazione fotografica. Lo stesso Podestà si era subito messo a disposizione in prima persona per recuperare l’aereo predisponendo la disponibilità dei mezzi necessari per l’operazione in mare, grazie all’assistenza prestata dalla “Eden Fish” che ha fornito e attrezzature e l’imbarcazione necessaria. Il reperto è stato quindi trasportato a cura della M.M. presso il comprensorio di Terravecchia di Marisicilia dove verrà temporaneamente custodito. Martedì pomeriggio l’elica è stata oggetto di un sopralluogo da parte dell’Avv. Antonello Forestiere, Direttore del civico “Museo della Piazzaforte” che si appresta a richiederne formalmente la cessione alla competente Soprintendenza del Mare di Palermo, subito contattata dopo il ritrovamento. Hanno presenziato il bravo ed ancora emozionato Aldo Podestà, accompagnato da Piero Bonomo e Sebastiano Di Mauro; è intervenuto anche l’Ammiraglio Toscano. L’esame sommario del motore confermerebbe l’orientamento a ritenerlo italiano, verosimilmente Piaggio P.XI RC40, radiale, a 14 cilindri. Soltanto dopo una prima pulizia ed il più che probabile rinvenimento di iscrizioni e targhette distintive sulle parti meccaniche potrà sciogliersi la riserva sulla sua esatta identificazione ed il tipo di aereo sul quale era montato. Successivamente si cercherà di ricostruire l’episodio storico che ha visto precipitare questo aereo nelle acque di Brucoli, quasi sicuramente nell’estate del 1943. Dopo i necessari interventi di pulizia esterna, desalinizzazione e protezione delle superfici esterne, l’elica potrà essere trasferita presso i locali-deposito del “Museo della Piazzaforte” al Castello Svevo, arricchendone la collezione. Per vederlo però, così come gli altri 450 pezzi, bisognerà continuare ad attendere l’autorizzazione al “via” per l’allestimento interno del Museo e potere così riaprire i battenti. Consola, però, il fatto che il pubblico degli interessati stia ritornando sempre più numeroso, e giustamente, impaziente dell’evento, dopo tredici anni di chiusura. [Antonello Forestiere]