Profilo sulla Base Militare di Augusta - passato e presente.

Inserto

Articolo pubblicato da Francesco Carriglio nel Settembre 2002

La Base Navale di Augusta prese consistenza con determinazione nel 1934, allorché il Governo decise che la Regia Marina dovesse disporre d’una piazzaforte avanzata sul Mediterraneo.

Molte delle strutture ancora oggi in uso risalgono quindi a quegli anni. L’opportunità di voler effettuare il pattugliamento nel Canale di Sicilia con il naviglio silurante che veniva contemporaneamente impiegato per l’addestramento dei tenenti di vascello, indusse la Marina a trasferire ad Augusta nel 1938 la 3ª Divisione Scuola Comando, comprendente una cinquantina di unità; si creavano così i presupposti per un sodalizio tra la Scuola e la Base che, a meno di alcune interruzioni (tra cui quella causata dalla seconda guerra mondiale) continua fino ad oggi. Durante il conflitto, la base risentì della vicinanza a Malta, la cui aviazione vi effettuò molti attacchi; per tal motivo, essa venne utilizzata, oltre come idroscalo per la ricognizione marittima, come base per mezzi insidiosi. In questo ruolo, essa ospitò i mezzi d’assalto della Xª Flottiglia MAS che, nel luglio 1941 effettuarono l’attacco sfortunato ma glorioso contro il porto di La Valletta; a suo perenne ricordo, venne eretto nel 1968 il “memorial” che costituisce il centro ideale della “zona sacra” nel comprensorio di Terravecchia. A poca distanza da esso, ve n’è un altro, eretto nel 1995, su cui sono incisi i nomi delle unità che salparono da Augusta per l’ultima missione nella seconda guerra mondiale, e che nelle sue acque trovarono la fine nel corso della medesima. Sono sopratutto nomi di sommergibili, poiché furono essi la preminente componente navale della base,la cui continuità non è cessata, anche se non vi è più il Gruppo Sommergibili a carattere stanziale. Duramente provata dalle vicende belliche e per un paio d’anni occupata dalla Marina britannica, la base tornò definitivamente a quella italiana nel 1946; ma il Comando Marina, subito dopo l’occupazione alleata della Sicilia, vi s’era già ricostituito nel dicembre 1943. Il graduale rilancio di Augusta, anche se soggetto a periodi di stasi, ebbe inizio con i primi anni ’50 del Novecento. Infatti, nel 1951 vi tornò la Scuola Comando, anche se ridimensionata nel numero di unità; nel 1954 vi si costituì il Centro Addestramento Antisom, che vi sarebbe rimasto fino al 1970; nel 1956, vi nacque la componente elicotteri della Marina, come ricorda il memoriale nel Trentennale è stato eretto nel comprensorio di Terravecchia, accanto a quella che fu la prima pista per l’ala rotante marinara. Accanto all’impulso datovi dalla Marina Militare, si registrava quello della NATO, destinato a fare di Augusta, ancora ora oggi, un rilevante punto d’appoggio per le unità dell’Alleanza atlantica. La possibilità di effettuare nella base e nelle sue acque varie attività addestrative, determinò addirittura che nel 1967 vi si costituisse la 4ª Divisione, tra i cui compiti v’era anche quello come già 30 anni prima di mantenere un’attiva presenza nel Canale di Sicilia. Anche se nel 1970 la Divisione ed il Centro A/S vennero trasferiti a Taranto, nel 1983 si registrava il ritorno definitivo della Scuola Comando, mentre ricevevano nuovo impulso le infrastrutture arsenalizie e logistiche, a testimonianza d’un ruolo sempre più incisivo della base. Non a caso, dunque, quando il 15 ottobre 1999 la Marina dava vita al Comando delle Forze di Pattugliamento il COMFORPAT, erede del Comando Flottiglia Corvette, la sua sede sarebbe stata Augusta.

La base, si presenta come un organico complesso che ha giurisdizione su ben 21 comprensori dislocati sulla costa siculo-orientale,in un settore di grande rilevanza strategica. Le ormai accresciute capacità arsenalizie comprendono interventi di grande manutenzione fino a livello fregata e lavori di mezza vita a livello corvetta. Tra banchine e pontili vi sono 40 posti d’ormeggio, alcuni dei quali per unità di massimo dislocamento (pontile NATO) ed altri in corso di ammodernamento; ma ve ne sono altri in progetto per fare fronte alle nuove esigenze, costituite dalla crescente presenza delle nuove unità di pattugliamento (“Cigala Fulgosi” e gli “0rione”) la cui dislocazione ad Augusta è questione di mesi. Il patrimonio immobiliare è di tutto rispetto, sia per la parte magazzini scorte e depositi, sia per quella riguardante caserme ad alloggi per personale imbarcato od a terra; ma in quest’ultimo settore, altri ne verranno a breve termine. La base ospita, inoltre, il più affermato impianto di smagnetizzazione per unità navali in Mediterraneo, il che vi comporta la periodica visita anche da parte di Marine straniere alleate. Il trasferimento da Messina ad Augusta del Comando Militare Autonomo in Sicilia, avvenuto il 1° novembre 2002, costituisce perciò un ulteriore elemento, non solo sul piano del prestigio, ma sopra tutto su quello della funzionalità e all’accorpamento delle attività, previsto dalla politica della Difesa affiancandolo alla presenza navale delle unità di pattugliamento, esso rende in modo concreto il ruolo di Augusta, come base navale della Marina, seconda sul piano operativo solo a quella di Taranto.
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A cura dell'ing. Tullio Marcon (Storico-Militare)