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Solidarietà augustana: La Tragedia del Conte Rosso - 1941
Inserto
Inserto pubblicato nel Settembre del 2008 della Redazione
Il Transatlantico “Conte Rosso”, requisito alla Compagnia di Navigazione Leoyd Trentino per motivi bellici, militarizzato era stato adibito insieme ad altri piroscafi italiani al trasporto delle truppe militari e dei loro equipaggiamenti.
Le Unità mercantili requisite dalla Regia Marina mantenevano lo stesso equipaggio, mentre il Comandante della Nave veniva affiancato da un Ufficiale Superiore Militare, inoltre, nella stessa nave venivano imbarcati militari specialisti nel ruolo di segnalatori e radiotelegrafisti. Il Conte Rosso aveva già fatto parte di un convoglio per il trasporto delle truppe e per la sostenuta velocità e con un pizzico di fortuna la missione era terminata con successo. Il Canale di Sicilia era costantemente sorvegliato da aerei ricognitori inglesi di base a Malta e, in agguato nel quadrante di crocevia tra l’Italia la Grecia e l’Africa, da micidiali sommergibili inglesi anch’essi di stanza a Malta. Salpò da Napoli alle ore 04:40 il 24 maggio 1941, il convoglio che trasportava armamenti e truppe ed era composto dalle seguenti navi: Piroscafo Conte Rosso, alzante l'insegna di capo convoglio, Nave Esperia, nelle quale vi era imbarcato un numero rilevante di soldati della Divisione Ariete del Regio Esercito, la Motonave Victoria e il Mercantile misto Marco Polo. La scorta era formata dai cacciatorpediniere Freccia e dalle torpediniere Procione, Pegaso e Orsa, diretto a Tripoli. Contemporaneamente il sommergibile britannico HMS Upholder con al comando Lieutenant Commander David Wanklyn, salpava dal porto di Malta con rotta lo stretto di Messina. Al convoglio, giunto a Messina, si aggiunsero due incrociatori pesanti, Trieste e Bolzano e tre cacciatorpediniere Ascari, Corazziere e Lanciere e le torpediniere Calliope, Persero e
Calatafini; per aumentarne la vigilanza ed ampliare il raggio di difesa, sapendo, dai Servizi di Intelligence, che quella zona era battuta dai sommergibili britannici. Le Unità italiane all’imbrunire giunsero all’estremo sud della Sicilia mantenendo la velocità di crociera di 18 nodi con rotta 171° Sud-Est ma, il destino del Conte Rosso era segnato. Alle ore 20:40 circa, in prossimità di Capo Murro di Porco di Capo Passero, l’incontro del convoglio con il sommergibile Upholder fu fatale, il sommergibile colpì il Conte Rosso con un primo siluro che distrusse la zona macchine di prora, rallentandone così la velocità, un siluro successivo colpì la stiva di prora, dove erano allocate le riservette del munizionamento, provocando una grande esplosione; il Conte Rosso si inclinò su un fianco. Gli uomini sopravvissuti all’esplosione cercarono di mettersi in salvo adoperando mezzi di salvataggio e di fortuna, ma il tempo fu tiranno per alcuni di essi, dopo solo 8 minuti dal secondo siluro il piroscafo si inabissò trascinando con esso molte vite umane e dopo qualche minuto si adagiò su un fondale di 2.000 metri. Le navi di scorta coordinarono subito una azione offensiva nei confronti del sommergibile lanciando delle bombe di profondità, ma ben presto alcune di esse dovettero interrompere l'azione per dare soccorso alle moltissime persone che chiedevano, o meglio imploravano aiuto. Il resto del convoglio, scortato da alcune Unità, proseguì per il porto di destinazione. Il Comando Marina di Augusta in allarme, predisponeva l’organizzazione dei soccorsi con le Unità disponibili, il prezzo di vite umane fu altissimo, al momento della tragedia sul piroscafo Conte Rosso vi erano 2.727 persone di cui 1.430 si salvarono e 1.297 morirono, di esse solo 290 salme furono recuperate dai mezzi di soccorso. La notizia non tardò a diffondersi tra la popolazione augustana
e alle ore 05:00 del mattino successivo alcuni superstiti del Conte Rosso giunsero nel porto di Augusta. Le banchine della Base si affollarono improvvisamente di persone che si volevano prodigare nell’aiuto agli sventurati naufraghi sopravvissuti all’immane tragedia. La cittadinanza diede il suo aiuto ai naufraghi offrendo ad essi cure, ospitalità, vestiario, vitto, alloggio ed affetto. Una cittadina che prese a cuore la sventura di questi uomini che nel tempo non hanno mai dimenticato l’affetto e la simpatia per questa Città.
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PONTE di COMANDO
Capo Convoglio: Contrammiraglio
Comandante Civile: Capitano di lungo corso Giovanni Fabris.
Comandante Militare: Capitano di Vascello Enrico Ruggero de Bellegarde de Saint Lary.
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Nota: COORDINATE PUNTO dell' AFFONDAMENTO.
Notizia tratta dall'Estratto Notiziario Storico di Augusta; il volume Navi Mercantili Perdute Edito dall'Ufficio Storico M.M.I. precisa il punto di affondamento in 36°41' Nord / 15°33' Est. - Corretto nel 1977 in 37°01' Nord / 15°33' Est.
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