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Augusta - Sul finire del 1914 arriva l'Energia Elettrica.
Inserto
Inserto Pubblicato da Francesco Carriglio l'8 dicembre 2023
Se ne parlava da anni in Paese e molti persistevano nel loro scetticismo dovuto in parte alla difficoltà di accettare le novità ed in parte al naturale atteggiamento del popolo siciliano che non crede sin che non vede.
Il primo novembre del 1914, mentre infuriava già la prima guerra mondiale, ad Augusta si accendono nelle vie pubbliche ed alla villa 24 lampade ad arco e 150 lampade ad incandescenza che sorprendono gli Augustani benché l’evento era ormai ampiamente previsto in virtù delle opere preparatorie in corso già da tempo. Sparivano, dunque, i 150 lumi a petrolio che avevano scarsamente illuminato alcune vie della città. Era il 1908 quando l’Amministrazione comunale con il Sindaco avv. Antonio Omodei concepì ed inizio l’opera e l’iter per dotare Augusta della illuminazione pubblica. Il col. Nastasi (f.dx.2), Sindaco nel 1912, benché avversario politico dell’Omodei (f.dx.3), continuò l’opera, che poi venne conclusa dall’Omodei rieletto a Sindaco nel 1913 (*).
Nel procedimento formativo venne interpellato anche il prof. Orso Mario Corbino
(f.dx.4), che già nel 1908 ebbe ad esaminare gli aspetti tecnici ed economici dell’impresa fornendo al Comune le indicazioni opportune.
Sostanzialmente erano state prospettate dall’illustre scienziato tre soluzioni:
1) Impianto autonomo eseguito dal Comune ed esercitato direttamente dal Comune.
2) Acquisto dell’energia elettrica da una forte società produttrice e gestione da diretta del servizio parte del Comune.
3) Concessione completa ad una società privata, lasciando a questa la costruzione e la gestione dell’impianto col corrispettivo di un canone annuo per la illuminazione pubblica, e della fornitura dell’energia a privati a condizioni prestabilite.
Il Corbino, con la sua prima relazione del 1908, sconsigliava la prima soluzione perché questa esponeva il Comune a maggiori rischi; consigliava in un primo momento la seconda soluzione scartando la terza soluzione perché non si erano avuti, a quel tempo, offerte del genere.
Ma la situazione mutava nel 1912 quando, perveniva l’offerta della Società Elettrica Sicilia Orientale che appunto proponeva di assumersi totalmente la costruzione e la gestione dell’impianto. Lo stesso Corbino con la sua seconda relazione del 1912 in conseguenza di tanto consigliava la terza soluzione argomentando ampiamente i vantaggi derivanti al Comune da tale contratto
(**).
Il contratto venne approvato e prevedeva l’impegno del Comune per 30 anni, estensibili a 50, il pagamento del canone di lire 16.000 annue come corrispettivo del servizio per la illuminazione pubblica, mentre per la fornitura d’energia ai privati per luce e forza motrice veniva previsto il prezzo di 60 centesimi al Kilowattora . Inoltre veniva stabilito che la rete doveva essere in tensione per tutte le ore del giorno al fine di permettere l’uso di energia per il funzionamento dei motori elettrici così preziosi per la piccola industria.
Così Augusta entrava nella modernità con grande anticipo rispetto alle altre aree della Sicilia.
(*) Ricordiamo che l’avv. A. Omodei ed il col. Nastasi, benchè accaniti avversari, ebbero a collaborare nell’interesse della città non solo in occasione dell’impianto della luce elettrica ma anche durante il terremoto del 1908 a Messina che vide la città di Augusta in prima linea nei soccorsi alle popolazioni colpite.
(**) Relazione al Sindaco del 27 agosto 1912 da parte del prof: Corbino all’epoca Commissario della Azienda elettrica municipale di Roma. Archivio storico del Comune di Augusta. Relazione al Sindaco del 27 agosto 1912 da parte del prof: Corbino all’epoca Commissario della Azienda elettrica municipale di Roma. Archivio storico del Comune di Augusta.
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Foto:
Copertina, linea elettrica dei primi del '900 dal Web.
f.dx.1. Pubblicazione I.L.E. Comune di Augusta.
f.dx.2. Colonnello Nastasi.
f.dx.3. Avv. Antonio Omodei.
f.dx.4. Prof. O.Mario Corbino.
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