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Il gatto domestico (Razza Felina) è considerato una sottospecie di quello selvatico (Felis Silvestris) che apparve 13.000.000 anni fa. La testimonianza dell’avvicinamento del gatto all’uomo (Felis Catus) ci proviene dai geroglifici degli antichi Egizi vissuti nel 2500 a. c., che lo considerarono una divinità; infatti la sua rappresentazione non mancava nei dipinti funerari delle persone di alto ceto. Gli egittologi scoprirono che  durante il periodo di carestia che colpì l'Egitto, numerosi topi attaccavano quotidianamente i granai e oltre a fare razzia del grano lo inquinavano con feci e urine rendendolo non commestibile e pericoloso alla salute pubblica. Il gatto, la cui preda naturale è il topo, svolgeva il compito di custode dei granai eccellentemente al tal punto che i sacerdoti egizi lo elevarono a divinità. Questo felino, essendo considerato dagli Egizi una divinità, alla sua morte, prima della sepoltura, veniva mummificato come tutte le persone di alto rango. Con gli scambi commerciali tra i popoli, il gatto, oltre a varcare i confini terrestri (Persia) attraversò i mari e giunse nei vari continenti, fu apprezzato dai Romani per la tenacia contro i topi, pericolosi portatori di peste, e dai Greci che lo utilizzarono come guardia ai loro granai. Il gatto dal manto nero nei paesi arabi non ebbe vita facile per l’ignoranza di alcuni uomini che lo unirono alla leggenda come incarnazione di Belzebù, quindi veniva torturato e ucciso, ma ben presto questo popolo pagò a caro prezzo questa stupidità perché i topi si moltiplicarono e profusero il virus della peste. Il nostro amico gatto ebbe il suo riscatto nell'800 quando divenne animale da compagnia e cominciò a vivere nei salotti più lussuosi della nobiltà, fu anche animale da compagnia di personaggi di alto livello storico-culturale. Nel 1900 iniziarono le manifestazioni espositive e le gare di bellezza tra le diverse razze. Oggi come tutti gli animali da compagna la sua vita è tutelata dalla Legge.