Nobiltà augustana - La famiglia Lavaggi.

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Inserto Pubblicato dalla Redazione 7 Agosto 2024


La famiglia Lavaggi, di origine antica, si è trasferita dalla Liguria in Sicilia nel XV secolo, tuttavia il suo cognome non è presente ad Augusta nei Reali Registri del censimento del 1548.

Nel 1722 Ottavio Lavaggi è componente della Direzione della nobile Confraternita dei Bianchi e nel 1742 fu insignito del titolo di Capitano di Giustizia di Augusta, padre di Gabriello, Orazio ed Agostino che erano iscritti alla mastra nobiliare, il 9 febbraio 1773 Orazio Lavaggi fu insignito del titolo nobiliare di Conte. Nella Chiesa della Madonna delle Grazie la famiglia Lavaggi è presente con un monumento sepolcrale fatto costruire nel 1717 riferito a Orazio Lavaggi e al fianco un’altro monumento sepolcrale in marmo eretto nel 1768 per onorare la memoria di Ottavio Lavaggi morto alla età di 71 anni. Del 16 febbraio 1813 è un certificato di Libera Pratica emessa dal Cav. Gabriello Lavaggi, nella qualità di Capo della Deputazione di Salute, a favore della “paranza” di Angelo Salamone. Con il decreto ministeriale del 12 Aprile 1909 si sancisce il riconoscimento ufficiale con il titolo di Conte a Lavaggi Gabriele di Ottavio. Nei primi anni del secolo XX la famiglia Lavaggi spiccava fra la nobiltà locale, per la vastità dei possedimenti fondiari e per il numero dei palazzi signorili collocati nella allora via Ferdinando (via P. Umberto oggi).
Giovanni Lavaggi David, nacque ad Augusta il 10 febbraio 1906, da Orazio Lavaggi e Mariannina David, trascorse la sua infanzia ad Augusta ma, per esigenza scolastica e per la sua formazione atletica, si trasferì a Catania dove frequentò il Liceo Classico. Di carattere gioviale ma impetuoso, avventuriero nei suoi viaggi, non per scoprire nuove terre ma per ampliare la sua conoscenza e il bagaglio culturale. Tornato ad Augusta, la sua formazione giovanile fu influenzata dall’ambiente cittadino che era caratterizzato nel 1924-1925 da numerosi attività militari connesse con la Base Navale della Regia Marina, l’hangar per dirigibili e con la copiosa attività dell’idroscalo per gli idrovolanti della Regia Aeronautica. Giovanni Lavaggi aveva una profonda cultura umanistica avendo compiuto gli studi classici, ma era attratto dalle nuove tecnologie. Aveva subito, come quasi tutti i giovani benestanti nella società dell’epoca, il mito dannunziano dello scorrere nella vita alimentata dall’ardimento e dal rispetto verso i meno fortunati. Era il periodo della rapida evoluzione tecnica dell’aeronautica ma ad essa mancava la sicurezza di volo e per queste ragione i piloti venivano definiti uomini ardimentosi.
Giovanni inizia la sua vita militare arruolandosi nel Regio Esercito ricoprendo il grado di sottotenente e destinato all’11° Reggimento Bersaglieri, per la passione al volo chiese trasferimento d’arma ed entrò a far parte della Regia Aeronautica Militare, dopo le visite mediche e attitudinali, fu ammesso al corso piloti che superò con eccellenti risultati conseguendo il brevetto di Sottotenente Pilota. Giovanni partecipò a diverse missioni e in particolare alla missione scientifica in Persia con un aereo monoplano trimotore Caproni Ca. 101/ I-ABID distinguendosi come pilota e dimostrando attitudine come tecnico del genio aeronautico. Come premiazione per tale impresa ottenne il passaggio dal complemento al servizio permanente effettivo e venne anche insignito del titolo di Cavaliere della Corona d’Italia. Nel raccontare la tragica fine prematura di Giovanni (29 anni) e i momenti della tragedia abbiamo realizzato un inserto per rimarcare il bene che gli augustani hanno avuto nei confronti di questo illustre Cavaliere dei cieli. Insert.50.asp
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Foto copertina: Chiesa della Madonna delle Grazie, monumento funebre (stemma di famiglia)
in ricordo di Ottavio Lavaggi.
Foto 1.dx. Chiesa della Madonna delle Grazie, monumento funebre in ricordo di Orazio Lavaggi.
Foto 2. dx. Paranza acquisita da Internet.
Foto 3. dx. Palazzo Lavaggi.


A cura di Francesco Carriglio | Tutti i diritti sono riservati |