Chiesa e Convento di San Francesco di Paola

Augusta - Sicilia

Opere storiche della città - Pubblicato nel Novembre 2003






Provenienti da Catania giunsero ad Augusta i Frati Isidoro e Dionisio, furono i primi seguaci di San Francesco di Paola essi si stabilirono nella nostra Città nel 1639 abitando in assoluta povertà in una casupola limitrofa all’antica Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Nel 1642, grazie a una gabella sulla carne imposta a loro favore dalla Secrezia. Nel 1642, con gioia dei due frati, fu possibile erigere una nuova chiesa dedicata al fondatore dell’ordine, anni dopo fu edificato accanto il Convento.

Una Chiesa collocata in via Xifonia nel 1639 era dedicata ai Santi Pietro e Paolo, come già citato, fu successivamente rilevata dai Padri Minimi Paolotti che l'ampliarono e la dedicarono a San Francesco di Paola, compatrono di Sicilia e dei Marinai. Il terremoto del 1693 rase praticamente al suolo la Chiesa e il Convento, quest’ultimo ancora non del tutto ultimato che con le sue pertinenze si estendeva fino al "Quartiere dei Forni della Religione di Malta". Entrambe le strutture furono ricostruite a partire dal 1719 la ricostruzione durò alcuni anni, l'estensione della proprietà dei Padri Paolotti uguagliava quella dell'allora dei Frati Cappuccini. L'interno della Chiesa si presenta a forma di Croce Latina con tre navate ed è rappresentata nella sua struttura con ampi archi simili a quelli dei conventi domenicani, nella navata centrale si può notare il Pulpito ligneo e delle decorazioni in stucco collocate nella volta a botte. In fondo l'Altare Maggiore realizzato in marmo con tre pannelli in cui all'interno sono raffiguranti due importanti miracoli avvenuti nella nostra Città per intercessione di San Francesco di Paola. Nella parte semicircolare dov'è collocato l'altare vi è un crocifisso ligneo di pregevole fattura. Nelle navate laterali vi sono degli altari e dei quadri. Entrando, sul lato sinistro vi è ricavata in profondità una cappella dedicata alla Madonna Addolorata. Il prospetto della Chiesa si presenta con una scalinata con 4 gradini che premettono l'accesso al grande portale di cui sopra vi è un timpano in pietra arenaria, sopra il timpano una grande finestra cantoria di forma rettangolare. Nel 1866 il Convento in base alla Legge requisitoria dei beni ecclesiastici venne acquisita dal Comune e data in concessione come sede della Caserma della G. di F.  "Sebastiano Ramaci".

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